NOTAV Brescia-Verona

Medicina Democratica, Comitato Cittadini di Calcinato, Comitato Castelnuovo Futura, Comitato Parco delle Colline Moreniche del Garda, Legambiente Onlus , Consorzio delle Colline Moreniche del Garda, Terra Viva Verona nonché singoli…

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Medicina Democratica, Comitato Cittadini di Calcinato, Comitato Castelnuovo Futura, Comitato Parco delle Colline Moreniche del Garda, Legambiente Onlus , Consorzio delle Colline Moreniche del Garda, Terra Viva Verona nonché singoli cittadini, hanno depositato un ricorso al TAR del Lazio avverso il decreto 50DVA del 22.02.2016 del Ministero dell’Ambiente con il quale si “riconosce” che il progetto TAV Brescia-Verona è “conforme” alle prescrizioni del CIPE, si contestano anche i contenuti dei precedenti pareri della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente sulla tratta (come è noto, grazie alla legge “Grandi Opere” la Valutazione di Impatto Ambientale su opere così complesse e fortemente impattanti anziché essere più rigorosa, in nome dell’ “interesse pubblico” alla realizzazione, viene svolta in forma semplificata con ristrette possibilità di partecipazione delle popolazioni interessate.

Il decreto impugnato è quello che definisce e conclude l’istruttoria autorizzativa del progetto del lotto funzionale Brescia-Verona nell’ambito della tratta Milano-Verona a sua volta parte della linea TAV Torino-Venezia.

Le violazioni contestate riguardano in particolare la effettiva attuazione progettuale delle prescrizioni del CIPE e la corretta applicazione delle direttive europee sugli appalti e le concessioni, le criticità ambientali irrisolte (inclusi i danni permanenti alle coltivazioni di vino DOCG in Franciacorta), la mancata considerazione delle alternative (incluso il potenziamento/ristrutturazione della linea ferroviaria attuale) e il mancato aggiornamento delle effettive previsioni di traffico all’origine del progetto nei primi anni ’90 come pure l’assenza di una analisi costi-benefici.

Pesa inoltre la mancata Valutazione Ambientale Strategica (VAS) recepita in Italia durante la elaborazione del progetto e in questo caso solo formalmente e tardivamente (2015) svolta, la violazione della direttiva Habitat sulla tutela delle zone naturali di Importanza Comunitaria e di Protezione Speciale poste sul tracciato o nelle immediate vicinanze.

Il ricorso è stato elaborato dall’Avv. Fausto Scappini di Verona.

Altre notizie su http://notavbs.org.

Il link sottostante permette di scaricare il testo del ricorso con alcune omissioni per tutelare alcuni ricorrenti.

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