Riceviamo e pubblichiamo questo documento di AIEA:
L’11 dicembre 2015, dopo due anni di udienze davanti al Tribunale di Belluno, la dott.ssa Antonella Coniglio Giuliana ha letto il dispositivo della sentenza contro gli imputati della Turbo spa di Pieve d’Alpago (BL) per lesioni colpose gravi di un lavoratore esposto all’amianto causa le placche pleuriche a lui riscontrate. Per altri 3 lavoratori è stata dichiarata la prescrizione per lo stesso reato e per le stesse lesioni. I tre imputati sono stati condannati ad un anno di reclusione e al risarcimento del danno alle parti lese.
L’avvocato Edoardo Bortolotto (foro di Vicenza) ha sostenuto l’accusa per l’Associazione Italiana Esposti Amianto. E’ intervenuto come consulente per la medesima associazione il dott. Dario Miedico, medico legale di Medicina Democratica.
La sentenza è importante perché per la prima volta, a nostra conoscenza, la presenza di placche pleuriche vene riconosciuta come reato penale. In genere, infatti, queste vengono sottovalutate perché si dice denotano semplicemente l’esposizione all’amianto e non necessariamente evolvono in più gravi malattie ad esso correlate. Ma le placche pleuriche costituiscono una lesione ed è l’amianto che le ha provocate, quando, come nel caso in specie e in più, ai lavoratori non sono stati forniti i dispositivi individuali di protezione dovuti.
I consulenti, i periti d’ufficio dei tribunali, quelli degli imputati e delle parti civili, ancora di più l’INAIL, sono avvisati: l’esposizione all’amianto produce gravi danni per gli esposti, le placche pleuriche sono fra questi. Ciò vale, in particolare oggi, anche per gli esposti ambientali e domestici. Occorre riconoscerli; soprattutto si deve eliminare finalmente l’amianto, purtroppo ancora grandemente presente nella nostra società
ARMANDO VANOTTO
FULVIO AURORA
AIEA Nazionale, Milano – 14 dicembre 2015
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