Malati per forza


Recensione di M.Bobbio su “Malati per forza. Gli anziani fragili e gli eventi avversi neurologici da farmaci.” di Ferdinando Schiavo. Maggioli editore.

Trentacinque storie di pazienti, soprattutto anziani e fragili, mal ascoltati, mal curati e mal seguiti sono le occasioni per introdurre argomenti di neurologia, focalizzati sui parkinsonismi, sulle vertigini, sulle amnesie, sulle epilessie spesso provocate da medicine prescritte in modo incongruo o cronico.

Secondo il dottor Ferdinando Schiavo, “onesto artigiano della neurologia e  della neurologia dei vecchi” come ama definirsi, la medicina della fretta non è in grado di affrontare la complessità degli anziani, perché non sa trovare un’armonia tra la componente scientifica e quella relazionale. Sia i medici, sia le persone comuni sono impreparati ad affrontare la vecchiaia, non trovano il tempo per osservare, per aspettare lo svolgere del ritmo naturale delle malattie e pretendono che le cure risolvano rapidamente ogni problema. Per questo il dottor Schiavo ha visto con favore la nascita di Slow Medicine e la crescita del progetto “Fare di più non significa fare meglio”, che hanno posto al centro del loro progetto la relazione medico/paziente e la necessità di evitare trattamenti e test inutili e spesso dannosi.

Quante sofferenze e accertamenti potrebbero essere evitati, se si prestasse attenzione ai sintomi e alle note interazioni dei farmaci trascurate da chi prescrive; spesso si preferisce aggiungere un farmaco per antagonizzare gli effetti indesiderati del precedente, piuttosto che riflettere sulla reale necessità del primo.

Un ricco ventaglio di eccessive sofferenze imposte ai pazienti che richiama l’urgenza di tornare  a una medicina sobria, rispettosa e giusta.

 


 

 


Recensione di M.Bobbio su “Malati per forza. Gli anziani fragili e gli eventi avversi neurologici da farmaci.” di Ferdinando Schiavo. Maggioli editore.

Trentacinque storie di pazienti, soprattutto anziani e fragili, mal ascoltati, mal curati e mal seguiti sono le occasioni per introdurre argomenti di neurologia, focalizzati sui parkinsonismi, sulle vertigini, sulle amnesie, sulle epilessie spesso provocate da medicine prescritte in modo incongruo o cronico.

Secondo il dottor Ferdinando Schiavo, “onesto artigiano della neurologia e  della neurologia dei vecchi” come ama definirsi, la medicina della fretta non è in grado di affrontare la complessità degli anziani,

perché non sa trovare un’armonia tra la componente scientifica e quella relazionale. Sia i medici, sia le persone comuni sono impreparati ad affrontare la vecchiaia, non trovano il tempo per osservare, per aspettare lo svolgere del ritmo naturale delle malattie e pretendono che le cure risolvano rapidamente ogni problema. Per questo il dottor Schiavo ha visto con favore la nascita di Slow Medicine e la crescita del progetto “Fare di più non significa fare meglio”, che hanno posto al centro del loro progetto la relazione medico/paziente e la necessità di evitare trattamenti e test inutili e spesso dannosi.

Quante sofferenze e accertamenti potrebbero essere evitati, se si prestasse attenzione ai sintomi e alle note interazioni dei farmaci trascurate da chi prescrive; spesso si preferisce aggiungere un farmaco per antagonizzare gli effetti indesiderati del precedente, piuttosto che riflettere sulla reale necessità del primo.

Un ricco ventaglio di eccessive sofferenze imposte ai pazienti che richiama l’urgenza di tornare  a una medicina sobria, rispettosa e giusta.