
Adriano è stato una delle colonne portanti che ha contribuito a costruire ed animare la Rete Sostenibilità e Salute (RSS). Era una persona unica. Mite ed umile, ma allo stesso tempo appassionato e desideroso di cambiare il mondo. Medico e uomo di scienza, profondo esperto della letteratura scientifica. Dunque rigoroso, ma non rigido ed aperto a qualunque discussione senza preconcetti, oltre le ideologie, nello spirito che ha da sempre contraddistinto la RSS. Capace di entrare nel conflitto con tatto, chiarezza e dolcezza. Per molti di noi è stato un esempio e un maestro. Lo ricordiamo con affetto e gratitudine, con questa immagine nella quale condividevamo insieme la gioia per aver partorito la Carta di Bologna per la Sostenibilità e la Salute e attraverso le parole dell’amico Giovanni Peronato.
Jean-louis Aillon, portavoce della Rete Sostenibilità e Salute
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Un breve ricordo personale
Giovanni Peronato
La mia amicizia con Adriano è iniziata sui banchi dell’Università di Padova, anche se lo conoscevo di vista dai tempi del liceo classico Pigafetta di Vicenza. Abbiamo sostenuto assieme tutti gli esami fino alla laurea in medicina nel luglio 1972, con una tesi condivisa sui problemi relativi alla riforma sanitaria di base.
Erano anni spensierati ma anche di studio intenso, intervallato dalle canzoni dei Beatles che suonavamo con la chitarra imparando i primi rudimenti di inglese.
Avevamo contribuito a fondare un Gruppo di volontariato che inviava farmaci a medici che operavano in Africa. Ricordo che per raccogliere fondi era stata organizzata a Vicenza una grande raccolta di carta e metalli (non c’era ancora la raccolta differenziata) mobilitando gli studenti delle superiori e raccogliendo una cifra record.
Nel 1970 avevamo frequentato assieme per un anno il collegio CUAMM, anche se in seguito solo lui ha seguito la vocazione terzomondista.
Così dopo la laurea le nostre strade si sono divise, pur restando sempre in contatto epistolare (non c’erano ancora le mail) durante gli anni della sua permanenza in Kenya, Mozambico, Nicaragua.
Nonostante la maturità classica ricordo Adriano per la sua mentalità scientifica, il suo modo di ragionare mi colpiva per la semplicità ed efficacia delle argomentazioni. A differenza del sottoscritto non rispondeva mai di pancia, si prendeva tempo per una risposta circostanziata.
Nel 2004 mi aveva invitato ad aderire ai NoGrazie, suggerimento che ha radicalmente cambiato il mio approccio alla professione medica, anche per i suoi suggerimenti.
Una lunga e articolata vita professionale.
Nel ’73 era a Londra per un breve corso di malattie tropicali per poi partire per il Kenia dove rimane due anni. Rientrato in Italia ha varie esperienze ospedaliere come chirurgo generale e chirurgo pediatra. Nel ’78 consegue la specialità in Chirurgia generale presso l’università di PD poi riparte per l’Africa dove ha varie esperienze in Mozambico, prima come chirurgo poi come epidemiologo fino alla fine del’85.
Nel 1981 il diploma al Royal Institute of Public Health and Hygiene di Londra e poi il Master in Science in Community Health per il paesi in via di sviluppo. Al suo rientro diviene consulente del CUAMM.
Rimane in Italia come coadiutore sanitario di Distretto in provincia di Vicenza fino al ’90, salvo l’intervallo di due anni trascorsi in Nicaragua come epidemiologo.
Nel settembre del ’90 per 4 anni lavora come consulente dell’OMS a Ginevra dove si occupa di infezioni respiratorie pediatriche, successivamente collabora sempre, per l’OMS, con il Centro salute materno infantile di Trieste al Burlo Garofalo fino alla pensione nel settembre del 2013.
Nella sua lunga carriera di epidemiologo si è anche dedicato alla formazione del personale sanitario, ha scritto un testo fondamentale per la preparazione dei medici del CUAMM (“La valutazione dei programmi di cooperazione sanitaria: manuale di autoapprendimento”).
È stato consulente per programmi di cooperazione con Albania, Brasile, Mozambico, Rwanda.
Numerose le sue pubblicazioni sull’allattamento materno (uno dei suoi interessi maggiori coltivato anche nell’ambito della Rete Italiana di Boicottaggio Nestlè di cui è stato infaticabile sostenitore), le cure neonatali, le infezioni pediatriche; incisivi i suoi articoli su Salute Internazionale sui temi del conflitto d’interesse e dei determinanti commerciali della salute.
È stato uno dei fondatori del gruppo NoGrazie e tutti lo ricordiamo per la precisione e lucidità dei suoi numerosi interventi sulla Lettera periodica, che di fatto si è retta per molti anni sul suo prevalente contributo.
Lo ricordiamo tutti con affetto e gratitudine per averci aiutato a comprendere l’importanza dell’epidemiologia come chiave di lettura della medicina basata sulle prove documentali.
La sua scomparsa lascia un vuoto non colmabile. Ciao Adriano e … grazie!
Giovanni Peronato


